Scheda Informativa
L'Assemblea legislativa ha approvato la legge per la “tutela della fauna ittica e dell'ecosistema acquatico e per la disciplina della pesca, del'acquacoltura e delle attività connesse nelle acque interne”. Tra i punti più qualificanti della legge la salvaguardia delle specie ittiche locali. Tra le novità c'è una forte semplificazione burocratica per incentivare la pratica della pesca sportiva e ricreativa: per i minorenni di 12 anni se accompagnati da un maggiorenne munito del versamento, per i minori di anni 18 se in possesso di attestato di frequenza d'un corso organizzato dalle associazioni pescatorie, chi ha più di 65 anni e per i disabili è abolito il tesserino e c'è l'esenzione dal pagamento della licenza. Inoltre i Comuni possono decidere di istituire “Zone speciali di pesca” per valorizzare anche turisticamente particolari aree del territorio regionale, come quelle di montagna.Salvaguardia delle specie ittiche locali; abolizione del tesserino ed esenzione dal pagamento della licenza per i minorenni, per chi ha più di 65 anni e per i disabili; un ruolo più forte anche di tipo gestionale per le associazioni volontarie di pescatori. Sono alcuni dei punti qualificanti della legge per la “tutela della fauna ittica e dell'ecosistema acquatico e per la disciplina della pesca, del'acquacoltura e delle attività connesse nelle acque interne” approvata in Assemblea legislativa.
A chi rivolgersi
Amministrativo Silvia Landini
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Amministrativo Vincenza Rosati
« Scheda personale
Approfondimenti
Una tutela più forte delle specie ittiche autoctone. Va in questo senso il divieto di immissione nei fiumi e nei laghi di specie non locali che possono turbare l'habitat naturale e la creazione di speciali bacini di stoccaggio per quelle specie particolarmente invasive come il pesce siluro e il gambero della Lousiana. Per le specie autoctone a rischio di estinzione, come nel caso delle rane, scatta il divieto di pesca. Non solo: tra le novità della legge anche una forte semplificazione burocratica per incentivare la pratica della pesca sportiva e ricreativa. Non sarà dunque più richiesto il tesserino, ma basterà la ricevuta del versamento annuale, che potrà essere fatto anche on-line. Per chi ha meno di 12 anni, più di 65 anni e per le persone disabili inoltre l'esercizio della pesca sarà gratuito. I Comuni inoltre potranno decidere di istituire “Zone speciali di pesca” su non più del 40% delle acque pescabili dei singoli fiumi per valorizzare anche turisticamente particolari aree del territorio regionale, come quelle di montagna. Viene inoltre istituito un elenco regionale per i pescatori professionali e chi esercita l'acquacoltura, mentre le associazioni volontarie dei pescatori entreranno a far parte dei diversi organi consultivi e ad esse gli enti locali potranno affidare anche compiti di tipo gestionale. “Con questo provvedimento – ha sottolineato l'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni – l'Emilia-Romagna si pone all'avanguardia per quanto riguarda la salvaguardia delle specie ittiche autoctone dei nostri laghi e fiumi e, più in generale, per la valorizzazione di un'attività quale la pesca che, se correttamente esercitata, può svolgere un'importante funzione a difesa dell'ambiente e per la valorizzazione di un territorio. Va in questa direzione anche il ruolo più forte riconosciuto alle associazioni volontarie di pescatori e la possibilità per i Comuni di istituire "zone speciali di pesca". Voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla stesura del testo di legge: l'associazionismo ittico, il relatore Roberto Garbi e tutti i consiglieri regionali che, senza distinzione tra maggioranza e opposizione, hanno fornito proposte utili ad arricchire il testo finale”.