Il Mazzolani-Vandini. Uno snodo del sistema sanitario regionaleAntonio Fiorentini Sindaco l Mazzolani-Vandini è l'ospedale ad Argenta, e non di Argenta. E funziona bene. Non commettiamo l'errore di pensarlo “efficiente” solo perchè abbiamo la fortuna di averlo “sotto casa”. Non possiamo e non dobbiamo più misurare la capacità del sistema sanitario e assistenziale sulla base della comodità con cui accediamo ai servizi, quanto per la sicurezza, la completezza e la qualità dei servizi che ci vengono garantiti. Se pensiamo al nostro benessere, alla nostra cura, credo che per tutti sia più facile condividere le mie osservazioni.
In questi anni i sindaci della provincia di Ferrara, tra cui io, hanno fatto scelte molto complesse, tra queste la chiusura degli ospedali di Copparo, Comacchio, Bondeno. Ma anche la realizzazione di alcune case della salute come quelle di Portomaggiore e di Copparo. Abbiamo sostenuto e spinto verso la costituzione di una medicina di base più “organizzata” anche attraverso quella che oggi conosciamo come “medicina di gruppo”: ad Argenta già trova sede nel perimetro ospedaliero e presto ne ospiterà una seconda.
Proviamo allora di mettere un po' di ordine attraverso una rappresentazione schematica che non parte più dal presupposto dei “campanili”, dei “localismi”, bensì dai principi di sicurezza, accessibilità e qualità delle prestazioni mediche ed assistenziali.
Ci sono le medicine di gruppo che hanno organizzato meglio la loro presenza con medici raccolti in ambulatori comuni, in modo da garantire la presenza ed orari più ampi.
Abbiamo le case della salute che riescono a dare le prime e veloci risposte ambulatoriali e di diagnostica.
Poi gli ospedali come Argenta, Cento ed il Delta che si “specializzano” rispetto a vocazioni che derivano dalla propria storia, da competenze ed esperienza acquisite nel tempo, e dalle tecnologie di cui dispongono. Poi c'è Cona che fa tutto quello che gli altri ospedali non devono fare, proprio per maggior “appropriatezza”.
Lo schema sembra chiaro, ora dobbiamo misurarne i risultati. I primi sono confortanti, per esempio la riduzione delle liste di attesa ed in alcuni casi il loro azzeramento. Ma anche con una maggior sostenibilità di tutto il sistema, tema che appare poco interessante tranne nel caso in cui le cose precipitino e solo allora ci si accorge del danno. Basterà pensare che l'Emilia-Romagna, e noi con essa, siamo tra i pochi sistemi ragionali in equilibrio con prestazioni riconosciute da tutti come di alto livello. Ritornando a noi. Il nostro auspicio è ampliare, in accordo con Cona, le specializzazioni. In particolare è da tempo che parliamo degli interventi di oculistica che speriamo vengano presto avviati.
Il 2017 dovrà essere l'anno in cui, semplicemente, si terrà fede a quanto accordato e condiviso nella Conferenza Socio Sanitaria. Ma anche l'anno in cui gli interventi in laparoscopia aumenteranno in numero ed intensità, al fine di utilizzare al meglio le sale operatorie che si presentano come moderne ed efficienti.
Ci tengo in quest'occasione, al di là dell'atto dovuto, a porgere il mio più sincero ringraziamento a tutto il personale medico, infermieristico e assistenziale dell'ospedale, senza di loro in questi anni non avremmo potuto raggiungere questi risultati.
In queste pagine vi offriamo una fotografia dell'ospedale Mazzolani-Vandini oggi e ospitiamo, con grande piacere, i contributi del direttore generale dell'Azienda Usl di Ferrara dott. Claudio Vagnini e dell'azienda ospedaliera-universitaria dott. Tiziano Carradori. Il segno della loro presenza va anche verso un obiettivo di fondo che riteniamo centrale: ovvero la maggiore integrazione tra le due aziende.
L'ospedale di Argenta dalla A alla ZIl modello organizzativo delle alte specialità prevede una modalità di produzione e distribuzione dell'assistenza ospedaliera secondo il principio delle
reti cliniche integrate (modello
HUB & SPOKE letteralmente: mozzo e raggi) concentrando le casistiche più complesse, o che necessitano di più complessi sistemi assistenzali, in un numero limitato di centri (HUB). L'attività degli HUB è fortemente integrata, attraverso connessioni funzionali, con i centri ospedalieri periferici (SPOKE).
AREA | ATTIVITA' |
Area Medica |
Degenza Medica, Lungodegenza Post Acuzie (LPA) e LPA Riabilitativa Day Service (ex D ay Hospital) Oncologico |
Area Chirurgica |
Degenza Chirurgica e Ortopedica Day Surgery Polispecialistico (Chirurgia Generale, Chirurgia Plastica, Ortopedia, Ginecologia, Odontostomatologia) |
Endoscopia digestiva |
Diagnostica e Interventistica |
Poliambulatorio |
Centro prelievi, Cardiologia, Chirurgia Pediatrica, Chirurgia Plastica, Chirurgia Vascolare, Dermatologia, Diabetologia, Endocrinologia, Fisiatria, Ginecologia, Nefrologia, Neurologia, Oculistica, Otorinolaringoiatria, Pneumologia, Psichiatria, Reumatologia, Urologia, Ambulatorio infermieristico |
Radiodiagnostica |
Radiologia convenzionale, Ecografia, Ecocolordoppler, T AC, RM RM |
Rete dell'Emergenza |
Punto di Primo Intervento, Ambulanza |
Guardie Attive Notturne e Festive |
Continuità assistenziale garantita dai medici di Pronto Soccorso |
Reperibilità |
Internista, Chirurgo Generale, Ortopedico |
Salute donna |
Screening mammografico e collo dell'utero |
Terapia del dolore |
Ambulatorio specialistico di terapia antalgica |
Centro Servizi |
CUP- Sportello Unico, Laboratorio, Radiodiagnostica, URP |
Medici di medicina generale e pediatri di libera scelta |
Medicina di gruppo |
Area direzionale |
Direzione medica, Direzione infermieristica |
L'integrazione tra le aziende
Claudio Vagnini direttore generale Azienda USL di Ferrara Gent.mi Argentani, ho accettato con grande piacere la proposta di scrivere alcune righe per il periodico del Vostro comune, cogliendo quindi l'occasione per presentarmi: mi chiamo Claudio Vagnini, sono un medico e dal primo ottobre ricopro l'incarico di Direttore Generale dell'Azienda USL di Ferrara. Fino ad ora la mia attività professionale si è svolta in altre province della nostra regione, in particolare a Modena, dove risiedo: si tratta quindi della mia prima esperienza nella realtà ferrarese, che in questi due mesi ho già imparato piacevolmente a conoscere.
Il contesto ferrarese presenta caratteristiche socio-demografiche peculiari, che lo rendono particolarmente “bisognoso” di assistenza sanitaria. Penso ad esempio ad una quota di popolazione sopra i 65 anni (26,8%) tra le più alte in Italia, destinata progressivamente ad aumentare per la concomitante riduzione delle nascite.
Cambiare il nostro approccio all'organizzazione sanitaria appare quindi indispensabile, in particolare se vogliamo evitare che costi esorbitanti vadano a pesare sulle nuove generazioni.
Dall'esperienza maturata in molti anni di sanità territoriale, a stretto contatto con i cittadini, so quanto i piccoli ospedali siano considerati importanti per una comunità: sono certo sia così anche per Argenta con il Mazzolani-Vandini.
Se da un lato sono conscio del suo ruolo, occorrerà tuttavia superare il vecchio modello di ospedale, quello di una struttura “isolata”, separata dalle realtà vicine. Con l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cona collaboreremo in modo particolarmente stretto, sviluppando sempre di più una rete fatta di percorsi e professionisti condivisi, dando quindi piena realizzazione ad un modello “Hub e Spoke” che possa fornire ai cittadini le risposte appropriate nel contesto appropriato.
L'attenzione mostrata negli ultimi anni verso la struttura di Argenta appare tangibile: il Mazzolani-Vandini è diventato un vero e proprio “laboratorio di sperimentazione” di alcuni progetti innovativi. Penso alla riorganizzazione dei reparti per “intensità di cura” che, superando il vecchio modello, garantisce l'assistenza in base al livello di prestazioni necessarie. Particolarmente significativo anche il progetto di “Primary Nursing”, che prevede per un paziente un singolo infermiere di riferimento, con miglioramenti importanti nell'accoglienza del paziente e nel rapporto diretto.
L'Azienda ha dato vita a numerosi altri potenziamenti della risposta sanitaria al territorio argentano: dall'attivazione della risonanza magnetica (operativa 5 giorni alla settimana per 6 ore al giorno), al nuovo ambulatorio di chirurgia pediatrica.
La sanità che vogliamo costruire non può tuttavia essere ospedalocentrica. L'ospedale dovrà caratterizzarsi sempre di più come luogo di risoluzione delle fasi acute di una malattia, mentre sarà il rafforzamento dei servizi territoriali e dell'assistenza primaria il percorso cardine che ci vedrà impegnati nei prossimi anni: dal ruolo sempre più centrale del medico di Medicina Generale, al progressivo rafforzamento delle Case della Salute. Strutture queste in grado di rispondere ai bisogni socio-sanitari dei cittadini con una presa in carico integrata dei diversi professionisti in un unico luogo, alle quali rivolgersi in ogni momento della giornata, permettendo così una gestione complessiva delle malattie croniche e superando il modello di un semplice agglomerato di ambulatori. Obiettivo per me molto importante è quindi quello di far camminare di pari passo la sanità e i servizi sociali: i pazienti più fragili, specialmente gli anziani, dovranno essere presi in carico non soltanto da un punto di vista sanitario, ma anche gestendo le problematiche sociali che spesso sottendono al malessere fisico.
Voglio inoltre spendere qualche parola per un risultato particolarmente importante già conseguito dalla sanità regionale negli ultimi anni: l'abbattimento dei tempi di attesa. Anche nella nostra provincia, le 42 prestazioni oggetto di monitoraggio previste dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) presentano attese nei limiti prefissati (30 giorni per le prime visite, 60 giorni per le valutazioni diagnostiche) in una percentuale vicina al 100%. Per finire, un tema che spesso viene dimenticato, ma che è da ritenersi centrale: la prevenzione.
A tal proposito, è disponibile da qualche giorno il nuovo vaccino antinfluenzale, il mio consiglio a tutti i lettori che rientrano nelle fasce a rischio è molto semplice: vaccinatevi, così come stiamo facendo noi operatori della sanità pubblica. Un saluto di cuore alla vostra comunità, con la speranza di una conoscenza reciproca e di un confronto costruttivo negli anni a venire.
Tiziano Carradori
direttore generaleAzienda ospedaliero-universitaria di Ferrara
Il sistema dell'assistenza sanitaria ferrarese deve proseguire nell'integrazione tra le due aziende e i professionisti che in esse lavorano, superando i rigidi confini di competenza istituzionale (tra le aziende) e quelli delle unità operative e dei dipartimenti (tra le aziende e all'interno delle aziende, tra l'assistenza ospedaliera e quella territoriale).
Per far questo qualche anno fa fu messo a punto un piano di integrazione funzionale che ha posto il problema della coerenza delle azioni messe in atto dalle due aziende. L'esperienza maturata ha dimostrato che è necessario che l'integrazione faccia un salto, e da funzionale diventi strutturale e organizzativa. Perciò stiamo mettendo a punto la nuova organizzazione che prevede forme di gestione delegata di funzioni comuni e un modello hub & spoke inclusivo che consenta la mobilità dei professionisti in accordo con le esigenze di trattamento del paziente nella sede più vicina a lui che sia idonea dal punto di vista tecnico secondo le attuali linee guida, da qualche tempo incluse in un provvedimento legislativo che favorisce la centralizzazione delle procedure più complesse e rare e la diffusione di quelle più semplici e frequenti.
In questa ottica il sistema ospedaliero ferrarese è costituito, dal punto di vista ospedaliero, da 4 ospedali, 3 con caratteristiche di ospedale di riferimento distrettuale, e uno che, oltre a condividere questa caratteristica per il distretto centronord, ha anche funzioni di hub per la maggior parte delle funzioni e linee di servizio monorappresentate, e sede principale per la ricerca e la didattica della scuola di medicina dell'ateneo ferrarese.
L'ospedale di Argenta è perciò a tutti gli effetti un ospedale distrettuale che al pari degli altri ospedali distrettuali partecipa alla ridefinizione dei percorsi assistenziali ospedalieri.
Tuttavia alcune caratteristiche specifiche possono essere evidenziate per meglio caratterizzarne le funzioni:
1. La vicinanza con l'ospedale Hub. Questa ha due valenze:
a. Per le procedure più complesse effettuate a Cona per pazienti del circondario argentano, la piattaforma di ricovero presente ad Argenta può costituire la sede dove i pazienti che abbiano bisogno di un periodo di degenza di riattivazione delle normali abilità della vita quotidiana, ne usufruiscano presso quell'ospedale in modo da usufruire di tale servizio in maggiore prossimità della residenza, in collegamento con i servizi dell'ospedale centrale;
b. L'uso della piattaforma operatoria presente presso l'ospedale argentano può costituire una sede dove concentrare procedure interventistiche ad alta diffusione e bassa complessità, che si giovino comunque dell'elevata numerosità della casistica al fine di assicurare alta qualità tecnica di esecuzione, in condizioni di sostenibilità organizzativa. Infatti la mobilità dei professionisti medici è favorita, appunto dalla vicinanza.
2. La disponibilità di strutture diagnostico-terapeutiche avanzate: diagnostica radiologica avanzata e sale operatorie potenzialmente più capienti dell'attuale produzione pongono la candidatura dell'ospedale di Argenta alla costruzione di vere e proprie “focused factories” (o di attività focalizzate, in cui i professionisti trattano nel numero di sedute necessarie un numero elevato di pazienti che si giovano di una specifica e ripetibile procedura) le cui linee di servizio siano disponibili anche per chi risiede in altri distretti e possa trovare quindi conveniente ridurre il tempo di attesa recandosi presso Argenta.
In questa ottica, mentre vanno accentuate le relazioni tra le funzioni di base (medicina, chirurgia) presenti sia a Cona che ad Argenta sulla base della continuità assistenziale articolata nelle diverse fasi di degenza di cui si diceva sopra, si possono individuare tre linee prevalenti di espansione delle attività chirurgiche da effettuare in modo “intensivo” secondo il modello dell'attività focalizzata:
1. L'oculistica. Questa funzione è presente a livello operativo solo a Cona, mentre è presente una certa diffusione dell'attività ambulatoriale di base. Mentre la chirurgia vitroretinica e la diagnostica avanzata è opportuno che rimangano concentrate a Cona, naturalmente favorendo le relazioni tra i diversi professionisti che facilitino la progressione della casistica appropriata verso l'ospedale hub, ci sono due procedure che hanno elevati volumi e possono trovare nell'ospedale di Argenta la sede dove essere eseguite in modo non frammentato nell'arco della settimana e della giornata e quindi dare risultati quantitativi più elevati di quelli attuali attraverso una concentrazione delle stesse. Una è la cataratta, e l'altra è la iniezione endo-oculare di farmaci anti-VEGF.
2. La patologia venosa chirurgica è una delle patologie che più soffrono (in termini di tempi di attesa) per la condivisione delle stesse risorse di sala operatoria con la patologia arteriosa più complessa. L'implementazione di due linee di assistenza chirurgica, gestite dalla chirurgia vascolare e dal modulo di chirurgia traslazionale metterà a disposizione dell'intera popolazione provinciale la possibilità di eseguire tali interventi chirurgici in una sede senza competizione con l'urgenza-emergenza.
3. Allo stesso modo la chirurgia laparoscopica di base, quella dedicata alla colecistectomia, trova in un ambiente non competitivo per la chirurgia oncologica, può trovare nell'ospedale di Argenta la sede dove l'équipe a ciò dedicata raggiunga la numerosità minima sufficiente e la certezza dell'esecuzione della procedura.
La tematica invece della concentrazione delle procedure chirurgiche più complesse non differisce da quella che deve essere svolta negli altri due ospedali distrettuali trovando, sempre nella piattaforma operatoria, la sede per la diffusione della chirurgia erniaria e più in generale, cosiddetta “non prioritaria”. Così come la diffusione di attività specialistica ambulatoriale di specialità presenti solo a Cona (come è il caso della recente apertura dell'ambulatorio di Chirurgia Pediatrica) deve essere attentamente sviluppata in modo da far assumere pienamente ad Argenta il ruolo di snodo dalla diagnostica di base alla selezione della casistica complessa da indirizzare verso l'ospedale hub, anche e soprattutto con la partecipazione della componente clinica argentana nell'ottica di superamento dei confini di unità operativa di cui si diceva all'inizio.
Lo sviluppo delle linee indicate costituisce l'obiettivo dell'assistenza ospedaliera nell'ambito argentano. Lavoreremo a questo sviluppo secondo gli accordi e gli impegni presi con l'Azienda U.S.L. e con le istituzioni e la comunità ferrarese.
Un ospedale "laboratorio": i nuovi progetti Da diversi anni il nostro ospedale funge da laboratorio per la sperimentazione di nuovi modelli organizzativi poi adottati dall'azienda Usl di Ferrara. Questo è possibile grazie alla presenza di un forte capitale sociale, personale che sa mettersi a disposizione per testare sempre nuovi modi di lavorare sia con i pazienti che con le nuove tecnologie, contribuendo ad innovare un sistema sanitario che è in continua evoluzione. L'assistenza al paziente dell'area medica è erogata secondo il modello dell'intensità di cura, in base al quale il paziente una volta preso in carico, viene seguito secondo il livello di cure e di complessità assistenziale necessarie. In questo percorso l'ospedale ha saputo fare un salto di qualità orientando il processo secondo i bisogni della persona, mettendo al centro l'aspetto relazionale con i famigliari e qualificando ulteriormente la figura del personale infermieristico.
Primary nursing Un infermiere per ogni paziente, 7 giorni su 7. è la nuova sperimentazione davvero interessante dal punto di vista della qualità assistenziale, avviata da ottobre all'ospedale d'Argenta. Il modello si chiama Primary Nursing e si focalizza sull'importanza della relazione paziente-infermiere, della qualità e continuità di cura, della comunicazione, tutti elementi essenziali per una pratica sicura. Il progetto si inserisce nella piu' ampia riorganizzazione delle aree ospedaliere secondo il modello per intensita' di cura e complessita' dell'assistenza. Un altro esempio di come il nostro ospedale sia un laboratorio aziendale d'innovazione organizzativa.
Il day service ambulatoriale (DSA) È una nuova modalità di presa in carico, che consente la gestione in regime ambulatoriale di problemi di salute che richiedono un approccio multidisciplinare integrato e quindi prevedono più esami e visite da effettuare presso le strutture sanitarie. In DSA possono essere organizzati percorsi clinico organizzativi o “pacchetti” di prestazioni anche complessi, destinati a particolari tipologie di utenti, che potevano precedentemente essere prese in carico soltanto in regime di ricovero ordinario o giornaliero. Con tale innovazione non cambiano le garanzie clinico assistenziali offerte ai pazienti e si evitano i tempi che si interpongono tra la richiesta del medico e l'effettuazione di ogni singola prestazione.
La week surgery è una modalità organizzativa di un'area di degenza chirurgica ospedaliera, che prevede l'apertura dal lunedì al venerdì. Tale organizzazione consente di valutare e gestire uniformemente la casistica dei pazienti che devono affrontare un intervento con decorso post-operatorio tipicamente breve e non superiore a 5 giorni. Non viene quindi abbassato il livello di assistenza fornita, ma viene selezionata accuratamente l'utenza per migliorare l'efficienza dei reparti e la gestione delle risorse investite con riduzione dei costi rispetto alle attività svolte.
La diagnostica per immagini e la risonanza magnetica 
Presso l'attività di diagnostica per immagini, dal mese di luglio è attiva la risonanza magnetica, operativa 5 giorni alla settimana per 6 ore al giorno. La sua attivazione era tra gli obiettivi che l'amministrazione si era prefissata e che, come stabilito in sede di Conferenza territoriale Socio Sanitaria, costituisce uno degli elementi che garantisce la stabilità dell'Ospedale M azzolani-Vandini. Entriamo così a pieno titolo nella rete provinciale che offre questo fondamentale servizio diagnostico insieme a Ferrara, Cona, Copparo Cento e Lagosanto. Dalla sua attivazione, dal 4 luglio al 31 ottobre, sono state erogate 621 prestazioni di risonanza magnetica. La tabella che segue ci mostra i dati relativi alla diagnostica per immagini erogate nei primi 6 mesi del 2016.
L'ambulatorio chirurgia pediatricaPer la prima volta la chirurgia pediatrica dall'ospedale di Cona viene portata in provincia, ad ospitarla gli ospedali di Argenta e Cento. Operativo dal 18 ottobre scorso, l'ambulatorio di Argenta è aperto il martedì mattina dalle 10.20 alle 13.00, due volte al mese: vi si possono definire tutte le medicazioni pre e post operatorie per i pazienti in età neonatale, pediatrica e adolescenziale. Per la prenotazione delle prime visite è possibile rivolgersi al CUP, mentre le visite di controllo saranno prenotabili rivolgendosi all'unità operativa di chirurgia pediatrica. Per tutte le prestazioni sarà necessario che il paziente sia in possesso di una prescrizione su ricettario SSN, del pediatra di libera scelta o del medico specialista.
In dettaglio sarà possibile:
- definire i percorsi diagnostico-terapeutici di gestione ambulatoriale e discutere, con i genitori, le indicazioni chirurgiche;
- inserire i pazienti nelle liste di attesa operatoria ed organizzare gli accessi per le valutazioni cliniche pre-operatorie;
- discutere le modalità di ricovero (Ordinario, Day Surgery) e le possibili tecniche operatorie;
- fornire tutte le indicazioni utili per l'intervento, prestando particolare cura agli aspetti psicologici. L'ambulatorio è anche il punto di riferimento per i controlli post-chirurgici e per i controlli dei pazienti trattati in Pronto Soccorso.
Insieme per una sanità più veloce Da circa un anno le liste di attesa della provincia di Ferrara, nelle 42 prestazioni soggette a monitoraggio secondo i criteri ministeriali e regionali, hanno ottime performance che vanno dal 98% al 100%. Nel distretto sud est, con il contributo fondamentale del poliambulatorio dell'Ospedale M azzolani-Vandini di Argenta, le performance sono ancora migliori: il dettaglio regionale delle ultime 5 settimane mette in evidenza in quel distretto per tutte le 42 prestazioni performance del 100%, cioè ad ogni paziente che accede per le prime visite viene garantito il rispetto delle tempistiche: 30 giorni per le visite e 60 giorni per la diagnostica. Alcuni dettagli: visita oculistica, fisiatrica, urologica, cardiologica, neurologica, ortopedica, ORL, oncologica, ginecologica, RM colonna, addome, cerebrale, TC torace, ecocolordoppler cardiaco, test da sforzo, ECG, ecografia capo collo, T C muscoloscheletrica, colonscopia sono al 100% della performance. Sarà opportuno recuperare le prestazioni di chirurgia ambulatoriale che emigrano verso l'Azienda Romagnola o extra-regione, in questo specifico ambito ad Argenta sarà attivato un servizio di chirurgia ambulatoriale oculistica con la collaborazione dell'Azienda Ospedaliero Universitaria, proprio con l'intento di recuperare questa mobilità.
Prenotare è più semplice. Nella provincia di Ferrara puoi farlo tramite:
- gli sportelli CUP
- le farmacie
- dal numero verde 800 532 000,
- su internet da www.cupweb.it
- con la nuova App “ER Salute”.
Inoltre è stato potenziato il servizio di recall che ti ricorda gli appuntamenti con una telefonata o via sms. Fai la tua parte:
Disdici sempre entro 2 giorni lavorativi se non puoi presentarti all'appuntamento!
Solo in questo modo eviterai di pagare la sanzione, che scatta anche se sei esente dal ticket, e aiuterai tanti altri pazienti ad accedere più velocemente a una visita o un esame.
www.prestoebene-er.it
I progetti 2017-2018
DISCIPLINA | Aree prevalenti ed elementi caratterizzanti ad oggi | Aree di sviluppo e oggetto di programmazione |
CARDIOLOGIA |
Riferimento per area Argenta- Portomaggiore per diagnostica 1° e 2° livello |
Consolidamento della collaborazione per i percorsi di Infarto Miocardico Acuto e sviluppo interaziendale del percorso dell'infarto. Diffusione di best practices per la condivisione tra ospedale e territorio dei criteri di presa in carico del paziente cardiologico. |
ONCOLOGIA |
Day Hospital Attività ambulatoriale |
Riconversione dei Day Hospital in Day Service |
NEFROLOGIA |
Ambulatori |
Sviluppo della collaborazione con i Medici di Medicina Generale (MM G) per l'identificazione precoce dei pazienti a rischio e condivisione dei criteri di presa in carico. |
DIABETOLO |
Ambulatorio diabetologico |
Consolidamento della rete diabetologica provinciale e del percorso multidisciplinare e multiprofessionale per la gestione delle ferite difficili. |
RECUPERO E RIABILITAZIONE |
Riabilitazione di 1° Livello Lungodegenza / Riabilitazione Ambulatori |
Ridefinizione della rete e delle vocazioni. |
CHIRURGIA GENERALE |
Day Surgery Week Surgery Chirurgia ambulatoriale |
Interventi a bassa complessità e ad alto volume (interventi di proctologia, trattamento delle patologie erniarie, stripping venosi, oculistica). Rispetto delle soglie volume/esiti (colecistectomie laparoscopiche). |
ORTOPEDIA |
Protesica e interventi programmati |
Incremento dei volumi attuali. Miglioramento della % di interventi di fratture di femore entro 48h dall'ingressso |
EMERGENZA URGENZA/118 |
Pronto Soccorso |
Riordino del sistema di emergenza secondo gli indirizzi nazionali e regionali |
TERAPIA DEL DOLORE |
Ambulatorio specialistico di terapia antalgica |
Integrazione ospedale-territorio |
MEDICI DI MEDICINA GENERALE E PEDIAT RI DI LIBERA SCELTA |
Prossimità logistica |
2° medicina di gruppo Piena integrazione con le strutture e le funzioni già presenti e previste nel modello della casa della salute |