Titolo: Enzo Babini “L'energia dell'immagine nella poetica della materia”

Dove: Centro Culturale Mercato, piazza Marconi,1 - Argenta (Fe)

Quando:Dal 7 Dicembre 2019 al 12 gennaio 2020

Inaugurazione: Inaugurazione Sabato 7 Dicembre ore 18.00

Orari:
martedì e mercoledì 9.30-12.30
giovedì, venerdì, sabato 9.30-12.30 15.30-18.30
domenica e festivi15.30-18.30
La mostra resterà chiusa i lunedì, il 25 e 26 Dicembre ed il 1° Gennaio.

Ingresso: gratuito

Cosa: In mostra oltre cinquanta sculture che documentano l'intero percorso artistico di questo straordinario artista, che si è formato con i maestri Luigi Varoli, Angelo Biancini e Carlo Zauli e che può vantare la presenza di sue opere, in esposizione permanente, in musei importanti in Russia, Cina e Stati Uniti e presso il Museo Vaticano.
Scrive dell'artista Leonora Guerrini: “Enzo Babini. Quaranta anni di studio, sperimentazione, insegnamento, indissolubilmente abbracciati agli affetti familiari e amicali. La sua Arte nasce e prende vita da una umile zolla in quel di Cotignola, l'amata terra di Romagna e innegabili competenze lo portano a ripercorrere virtualmente secoli e millenni, mescolando in ordine atemporale tecniche apprese, emozioni e sperimentazioni sempre nuove. Le sue opere morbide, eleganti, enigmatiche hanno tutte una storia da raccontare e prendono vita in quella dimensione reale, visibile, che si intreccia indissolubilmente all'altra, invisibile ai più. Dalla materia informe, silenziosa ma viva della Romagna, a quella di continenti lontani: nessun confine per la sua Arte rigorosa e poetica.”


Locandina Mostra contro violenza donne Titolo: C'è una fiaba in ogni cosa. Le allegre sculture di Elisabetta Farina narrate in fotografia, da Maurizio Bottazzi, Enrico Chiti, Francesco Marconi, Panz Paganoni, Simone Sabbioni, Luca Zampini, Nedo Zanolini.

Dove: Centro Culturale Mercato, piazza Marconi,1 - Argenta (Fe) 
Quando: 9 Novembre – 1 Dicembre 2019
Inaugurazione: sabato 9 Novembre alle ore 17.00

Orari:
Martedì e mercoledì: 9.30 – 12.30
Giovedì, venerdì e sabato: 9.30 – 12.30 / 15.30 - 18.30
Domenica: 15.30 - 18.30
Lunedi chiuso


Ingresso: gratuito

Cosa:
La mostra curata da Emiliano Rinaldi e Roberto Roda nasce come autonomo sviluppo dei risultati di un workshop fotografico, promosso dal Fotoclub Ferrara in sinergia con l'Osservatorio Nazionale sulla fotografia.

Le creazioni dell'artista Elisabetta Farina, sospese fra sculture d'arte e oggetti di design, diventano protagoniste di brevi sequenze fotografiche concettuali, racconti divertenti, a tratti onirici o fiabeschi, grazie all'azione efficace intrapresa da un manipolo di fotografi creativi qui votati alla fotografia costruita: le grandi torte di stoffa, “belle da mangiare e buone da guardare”, per citare l'efficace slogan di lancio ideato qualche anno fa da Farina per presentarle al pubblico internazionale delle gallerie d'arte, accentuano i loro caratteri pop e post-moderni, interagendo con divertite e moderne pin-up che ammiccano al mondo dell'illustrazione pubblicitaria statunitense degli anni cinquanta. A loro volta, le lampade di Elisabetta, che l'artista realizza ri-assemblando diversi oggetti di recupero dando loro nuova inaspettata vita, si trasformano in tanti fari capaci di guidare il visitatore verso nuove dimensioni fantastiche e avventurose.
L'azione creativa sviluppata dai fotografi e dall'artista si muove idealmente facendo proprie le parole dello scrittore Gianni Rodari (1920-1980):

Le favole dove stanno?/Ce n'è una in ogni cosa:/nel legno del tavolino,/nel bicchiere, nella rosa./La favola sta lì dentro/da tanto tempo, e non parla:/è una bella addormentata/ e bisogna svegliarla.
[da G.Rodari, Filastrocche in cielo e in terra, Torino, Einaudi, 1960]

La mostra inizia la sua circuitazione italiana da Argenta, in concomitanza non casuale proprio con l'apertura dell'anno dedicato a Rodari (23 ottobre 2019-23 ottobre 2020), dopo essere stata presentata in Francia all'interno della dodicesima edizione dei prestigiosi Rencontres Photographiques de Serre et d'Olt (7 luglio – 18 settembre 2019).
 


Locandina Mostra contro violenza donne Titolo: “Omaggio a Pietro Pinna” e “Femminicidio”
Dove: Centro Culturale Mercato, piazza Marconi,1 - Argenta (Fe)
Quando: 03 novembre 2019 - 1 dicembre 2019
Inaugurazione: domenica 3 novembre alle ore 17:00

Orari:
martedì e mercoledì 9.30-12.30
giovedì, venerdì, sabato 9.30-12.30 15.30-18.30
domenica 15.30-18.30
lunedì chiuso


Ingresso: gratuito

Cosa:
Domenica 3 Novembre alle ore 17.00 doppia inaugurazione al centro culturale Mercato: saranno infatti allestite le mostre “Omaggio a Pietro Pinna”, promossa in collaborazione con la Galleria del Carbone di Ferrara e “Femminicidio” a cura del Centro Artistico argentano.

“Omaggio a Pietro Pinna“ è una mostra collettiva di 12 artisti ferraresi: Raoul Beltrame, Maurizio Bonora, Paola Bonora, Riccardo Bottazzi, Daniela Carletti, Gianfranco Goberti, Gianni Guidi, Paolo Pallara, Lorenzo Romani, Paolo Volta, Sergio Zanni, Luca Zarattini. Le loro opere pittoriche si sono ispirate alla figura di Pinna: considerato il primo obiettore di coscienza d'Italia per motivi politici quando nel 1948 -durante la sua permanenza a Ferrara- decise di rifiutare di prestare il servizio di leva.
Processato per disobbedienza , fu condannato al carcere una prima volta per dieci mesi, e successivamente per altri otto.
Grazie all'eco dato da Capitini alla sua disobbedienza, il caso assunse rilievi internazionali. Pinna in seguito divenne uno dei più stretti collaboratori di Capitini, con cui organizzò la prima Marcia per la Pace Perugia-Assisi nel 1961, e le tre successive; continuò ad operare nel Movimento nonviolento per tutta la vita.
“Femminicidio” è invece il tema attorno al quale i soci del Centro Artistico Argentano hanno fatto riferimento per la promozione dell' attività espositiva che avrà la massima espressione sabato 30 novembre alle ore 21.00: Il Centro Artistico Argentano presenterà lo spettacolo di Incontroll'arte: “Femminicidio” (odierna follia).
Accompagneranno la serata le “Delizie Armoniche” dirette da Sandra Mongardi, parteciperanno: Michele Principe, Elena Carlini, Monica Malagolini.
Entrambe le mostre resteranno in parete fino al 1 Dicembre.
Hermann Nitsch Titolo: IMMAGINI. Hermann Nitsch
Dove: Centro Culturale Mercato, piazza Marconi,1 - Argenta (Fe)
Quando: 6 settembre - 03 novembre 2019
Inaugurazione: venerdì 6 settembre alle ore 21:00

Orari:
da martedì a sabato 9.30-12.30
da giovedì a domenica 15.30-18.30
lunedì chiuso


Ingresso: gratuito

Cosa:
Dal 6 Settembre al 27 Ottobre straordinario appuntamento al Centro culturale Mercato di Argenta (FE) con l'arte trasgressiva e controversa di Hermann Nitsch.
La mostra, a cura di Franco Bertaccini, è patrocinata dall'IBC Emilia Romagna ed è promossa con l'Associazione Capit di Ravenna, la Galleria Faroarte di Marina di Ravenna, e “Arte e Cornice” di Argenta.
Al piano terra del centro culturale, invece, ventun artisti italiani e stranieri dedicano , attraverso una loro opera, un omaggio a Hermann Nitsch.

L'inaugurazione è prevista venerdì 6 Settembre alle ore 21.00 con presentazione del critico Claudio Spadoni.

Nitsch è uno dei massimi esponenti dell'Azionismo Viennese (Wiener Aktionismus), movimento artistico di performance colme di pulsioni sanguigne, di ritualità primitiva e carica irruenta. Arte dissacrante che vede il corpo come mezzo espressivo per esternare malattie esistenziali.

Scrive di lui Elisa Angelini: “ ...L'artista più complesso rimane Nitsch con il suo Teatro delle Orge e dei Misteri: crocifissioni, interiora di animali squartati, tanto sangue su persone, pareti ed oggetti. Riti dionisiaci che durano interi giorni, che coinvolgono molte persone in atti sacrificali.

Per Nitsch la violenza è giustificata dallo scopo puramente terapeutico e catartico. L'artista sostiene che ogni uomo ha una potenza violenta ed assassina che deve essere liberata, sfogata, per raggiungere la purezza. Nitsch, barbuto e corpulento, con il suo camice bianco imbrattato di sangue, fa pensare più ad un macellaio che ad un mistico. Come afferma lo stesso: “Io rovisto con le mie mani nella carne bagnata di sangue delle sue interiora e cospargo il mio camice con feci sangue colpa”. Tutto ciò per far sfogare quell'istinto violento e perverso insito nell'uomo, unicamente per salvarlo.

Dal 1971 le sue maratone orgiastiche si svolgono nel suo castello di Prinzendorf. I riti collettivi sono come una grande seduta di psicoanalisi per purificarsi da tutti gli eccidi del Novecento. Sabba accompagnati dalla musica orchestrale, che permettono allo spirito dionisiaco di esplodere all'esterno del proprio inconscio”


Titolo: IL VENTO E COSI'. Jean Gaudaire-Thor
Dove: Centro Culturale Mercato, piazza Marconi,1 - Argenta (Fe) mostra il vento è così
Quando: 20 Aprile - 26 Maggio 2019
Inaugurazione: sabato 20 Aprile alle ore 18.30

Orari:
Dal 21 al 30 Aprile:
martedì e mercoledì 9.30-12.30
giovedì venerdì sabato 9.30-12.30 | 15.30-18.30
domenica e festivi (21,22,25, 28 Aprile) 15.30-18.30

In occasione della manifestazione "Fiori d'Argenta": apertura straordinaria ad orario continuato 9.00-19.00

Dall'1 al 26 Maggio
tutti i giorni 9.30-12.30 | 15.30.18.30

Ingresso: gratuito

Cosa: Sabato 20 Aprile alle ore 18.30 al centro culturale Mercato inaugura la mostra "Il vento e cosi", promossa in collaborazione con Arte e Cornici di Argenta, l' Associazione Capit di Ravenna, la Galleria Faro Arte di Marina di Ravenna.
L'iniziativa espositiva e a cura di Franco Bertaccini.

Scrive dell'artista Gaudaire -Thor il critico Boris Brollo sul catalogo dell'importante volume disponibile in mostra: ". Ma l'operare attuale del nostro Artista mi pare superi tutto questo ambito storico per rifarsi alle origini stesse della pittura; di quella pittura simbolica fatta di figure di una narrazione descritta per Frammenti (Fragmenta, in latino). Momenti che sono illuminazioni sulla contemporaneita del passato mondato della dialettica della Storia. Avviene cosi la riconquista di una liberta primitiva, anzi primigenia, dove il bimbo, come diceva Picasso, mantiene la sua verginita mentale.
Oggi, egli guarda al racconto per figure, per frammenti, dove lo spettatore stesso e costretto a completare la storia propostagli in riquadri. Come diceva William Burroughs: "Ogni mio libro era un capitolo di un racconto piu vasto". Cosi per Gaudaire-Thor: ogni quadro, ogni scultura, non son altro che un pezzo di puzzle che governa la sua visione interiore, fatta di macchie, segni e figure come ci appaiono nella grande narrazione primitiva della Grotte de Lascaux.
Jean Gaudaire-Thor si pone quale "sciamano" magico della societa attuale cosi disarticolata da essere oramai "liquida" che non puo essere risolta nemmeno con la dialettica della storia, bensi raccontando per particolari, per frammenti , per illuminazioni visive il suo essere, il suo esistere proprio grazie alla pittura racconto di un esistere quotidiano. Che e la storia di tutti; dei dimenticati direbbe Maurice Merleau-Ponty, credo."




mostra evoluzione mi fa specieTitolo: L'evoluzione mi fa specie. Mostra personale di Alessio Bolognesi
Dove:
Centro Culturale Mercato, piazza Marconi, 1 - Argenta (Fe)
Quando:
9 Marzo – 14 Aprile 2019
Inaugurazione:
sabato 9 marzo alle ore 17.30

Orari:
Martedì e mercoledì 9.30-12.30
Giovedì, vernerdì e sabato 9.30-12.30 e 15.30-18.30
Domenica 15.30-18.30
Chiuso lunedì

Ingresso:
gratuito

Cosa:
Dice di lui la curatrice Irene Finiguerra : “Alessio Bolognesi è un artista a tutto tondo: le sue opere nascono sempre da una costante attenzione al mondo in cui viviamo e alle sue dinamiche. Bolognesi ci racconta la nostra contemporaneità e ne denuncia con fermezza le sue brutture e storture, creando un mondo distopico attraverso un sapiente ricorso a disegni, schizzi, acquerelli e opere di street art. Sono immagini di animali ben riconoscibili e che nel nostro immaginario sono spesso inoffensivi (ape, formica, lumaca) o fanno parte di un “selvaggio” da National Geographic (rinoceronte, orca), ma che si presentano invece in modo indesiderabile o imprevisto.
La mostra si dipana su più livelli con un unico grande profilo: un atteggiamento di riflessione alle condizioni del mondo naturale e animale e il confronto con i comportamenti dell'uomo, ospite sulla Terra come tutti gli altri essere viventi, ma troppo spesso distratto in modo più o meno consapevole nella salvaguardia della natura.
Le opere di più recente produzione sono un “memento mori”, un discorso sulla vanitas dell'uomo: i teschi sono di animali estinti o in via di estinzione, mentre i fiori sono gli omaggi sulle loro lapidi. Sono bianchi perché il bianco è il colore delle ossa, ma è anche il colore dell'innocenza. Un monito a tutti perché la morte è una certezza che ci invita a conciliare con maggiore serenità la nostra vita con i ritmi del tempo, del mondo e in particolare della natura.
In mostra sono esposte anche alcuni disegni stampati su pelle, realizzati in occasione di una interessante collaborazione fra arte e industria. Lo Studio Anna Fileppo ha selezionato l'artista per per creare una serie di opere ah hoc per l'azienda Chiorino Technology di Biella. Le opere sono state presentate per la prima volta a Linea Pelle a Fiera Milano (Rho) a fine febbraio 2019.”
mostra geometria del coloreTitolo: GEOMETRIE DEL COLORE. Eugenio Carmi e Angelo Tozzi. Due interpreti di poesia e musicalità del coloreDove: Centro Culturale Mercato, piazza Marconi,1 - Argenta (Fe)
Quando: 19 Gennaio – 3 Marzo 2019
Inaugurazione: sabato 19 gennaio alle ore 17.30

Orari: Mercato centro culturale Piazza Marconi, 1 Argenta
da martedì a sabato 9.30-12.30
da giovedì a domenica 15.30-18.30
Chiuso lunedì

Ingresso: gratuito

Cosa: Sabato19 Gennaio alle ore 17.30 al centro culturale Mercato è prevista l'inaugurazione della mostra “Geometrie del colore. Eugenio Carmi e Angelo Tozzi. Due interpreti di poesia e musicalità del colore” a cura di Andrea Fabbri.

Il mondo di Carmi è allo stesso tempo anarchico e ordinato, lo riconosci sempre e cambia sempre perché la sua arte appare semplice, ma la sua semplicità è il lento risultato di una complessità meditata e risolta.

Il suo rigore si nutre di sentimento e di una poetica forte e appassionata. Due grandi doni che lo rendono unico e inimitabile. Molti hanno scritto di questo rigore formale e della sua collocazione nella frenetica sperimentazione novecentesca, ma è certo che dall'osservazione delle sue opere se ne trae il piacere sensibile dell'esattezza, una dolcezza senza sentimentalismi e una familiarità incorporea e musicale. Le sue opere suscitano un piacere non solo intellettuale, ma anche sensoriale e immaginativo ed evocano la speranza di un mondo nuovo, uno spazio senza peso in cui lo sguardo gode della sua contemplazione, un mondo delle idee come quello di certe immaginazioni mistiche. Perchè tutto questo? Per un antico desiderio di cambiare anche di pochissimo quel mondo, forse anche soltanto attraverso una sfumatura, un passaggio qualche barlume di coscienza sparsa nel mare magnum dell'umanità. Per Carmi tutto era occasione di incontro: il dipingere un quadro, progettare una mostra, pubblicare un libro, concepire un evento. Quella di Carmi è dunque la scelta di uno spirito libero, ansioso ma fondamentalmente ottimista, convinto che la vita sia piene di cose interessanti e valga la pena di essere vissuta creativamente e responsabilmente.

Angelo Tozzi fa parte di una “elite” di autori con linguaggio espressivo rivolto all'arte esatta ed all'astrazione geometrica, un tipo di estetica incline alla rappresentazione di forme d'arte aniconiche.

Il lavoro di Angelo Tozzi invita a gettare lo sguardo verso il rapporto tra musica e colore e agli stati d'animo che tutti i giorni ci accompagnano. Il rapporto tra musica e colore non è nuovo, tanti artisti hanno cercato di dare vita alle proprie opere prendendo spunto chi dalla musica jazz, chi dalla musica sinfonica. Alcuni artisti si sono cimentati in “performances” mentre gruppi jazz suonavano in contemporanea alla creazione dell'opera stessa. La pittura astratta è una sintesi delle emozioni e sensazioni del mondo che circonda l'artista, emozioni e sensazioni che sono legate al contesto generale in cui l'artista vive quotidianamente. Così come la tristezza o la drammaticità si esprime in musica con accordi in tonalità “minore”, con dissonanze o con armonizzazioni non immediatamente intuitive, anche la pittura riesce a trasmettere le stesse cose con l'utilizzo delle appropriate armonie di colori, con le geometrie a volte illusorie e con trame che trasportano l'osservatore verso mondi in cui non esistono immagini del mondo intorno a noi, ma stati d'animo trasmessi dal colore. Per rappresentare gioia non è necessario mostrare una situazione allegra con persone che ballano o ridono, ma si può ottenere lo stesso risultato con colori che si armonizzano, ma nel contempo attraverso trame e intrecci che ci richiamano alla quotidianità della nostra vita e ai momenti piacevoli che ci rimangono impressi. Il ricordo di questi momenti col tempo spesso sbiadisce e rimane una sensazione colorata che ci accompagna nel tempo. Colore quindi che l'immaginazione dell'artista trasforma in forza spirituale ed energia delle nostre sensazioni. La geometria strutturale a cui Angelo Tozzi si è dedicato è una conseguenza della sua pulizia interiore e della sua tensione emotiva in cui non si rappresenta niente, ma si riesce a rappresentare tutto.
Anagrafica dell'Ente
Comune di Argenta
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Pubblicato nel marzo del 2015
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